Lazzaris raddoppia con una sede tutta bio
La società recupera un capannone dismesso. Incentivi per riempire gli stabili in disuso in Campidui
CONEGLIANO. Lazzaris raddoppia: la storica azienda di Parè di Conegliano (è nata nel 1901), produttrice di mostarde, marmellate e salse di frutta, aprirà un nuovo stabilimento in zona industriale Campidui, vicino alla sede principale, per riservarlo esclusivamente alla produzione biologica.
Nessun ulteriore consumo del suolo, perché si tratta di una porzione (circa 230 metri quadrati) di un capannone già esistente e di proprietà del Gruppo Basso, società trevigiana proprietaria di diversi immobili industriali svuotati dalla crisi e ora in procinto di tornare operativi grazie agli investimenti delle aziende che stanno meglio. Sull’immobile, che si trova a poco più di un chilometro dal centro di Conegliano e a 5 dall’autostrada A27, sono comunque previsti ulteriori investimenti per farne il cuore biologico dell’azienda:
- uffici,
- laboratori per la produzione,
- magazzini
- altri spazi per la logistica, con ampi piazzali di manovra recintati e illuminati.
Tutto il complesso sarà riservato alla produzione e allo smistamento di salse dolci e piccanti e confetture “bio”, settore particolarmente apprezzato dal mercato in questo periodo, ma sul quale la Lazzaris aveva iniziato a puntare già dal 2005, con la produzione di confetture di frutta biologica composte all’80% da frutta e al 20% da zucchero di canna e succo di limone, quindi senza l’uso di pectina, un polisaccaride utilizzato spesso nell’industria alimentare come additivo gelificante. Scelta che ha permesso alla società di sfondare sui mercati internazionali, superando i 5 milioni di euro di fatturato e convincendo soprattutto i consumatori stranieri (la quota dell’export ha superato in pochi anni il 30%).
La partita è doppia: da un lato l’investimento di Lazzaris, che si amplia senza costruire nuovi stabilimenti, dall’altro la filosofia del Gruppo Basso, che – come spiega l’azienda – si propone di «insediare nuove realtà produttive nei propri immobili, individuando forme di finanziamento personalizzate». Un trend che durante la crisi si è accentuato: le prime a seguire questa strada sono state le cantine, che – vista la grande espansione del mercato vinicolo – hanno preso in affitto diversi capannoni abbandonati dall’industria manifatturiera per trasformarli nei loro magazzini e siti di stoccaggio.
In zona Campidui il Gruppo Basso è proprietario di altri tre stabilimenti, per i quali sta cercando mettere in atto un’operazione “fotocopia” di quella appena siglata con Lazzaris. «In zona c’è grande fermento», assicurano i responsabili dell’azienda, «stiamo assistendo a un progressivo riempimento di molti locali che la crisi aveva lasciato vuoti».
Fonte: https://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2017/02/23/news/lazzaris-raddoppia-con-una-sede-tutta-bio-1.14928998