Investire nel mattone in Italia è considerato da sempre la migliore scelta possibile. Considerazione che vale ancora oggi nonostante i dieci anni ormai di difficile momento economico nella penisola.
La crisi economica mondiale del 2007 ha portato un clima di sfiducia che ha coinvolto anche molti settori di business italiani, da quello industriale a quello immobiliare. Nonostante ciò, in Italia si è continuato a investire negli immobili mettendo in moto una lieve ripresa economica.
Alla base di questa controtendenza c’è un motivo semplice: gli immobili sono beni reali e per questo motivo la casa non perde mai il suo valore. Può cambiare l’andamento del mercato immobiliare e la politica economica, ma un immobile vi darà sempre la garanzia della rendita.
Ma per essere bravi nel compiere l’investimento giusto occorre conoscere le esigenze del mercato al fine di generare in futuro un reddito con gli immobili da affittare.
Il settore del real estate garantisce inoltre una serie di benefici da un punto di vista sia personale che commerciale, tra questi ricordiamo la protezione contro il rischio dell’inflazione ed elevati flussi di cassa per effetto dei pagamenti derivanti dall’attività di locazione.
A confermare l’andamento positivo e di crescita economica del settore immobiliare ci sono i dati. Secondo gli ultimi rilievi elaborati da CBRE Italia, società leader nella consulenza immobiliare, il volume degli investimenti immobiliari in Italia è cresciuto di 2,6 miliardi di euro nella prima parte del 2018.
Ciò che vogliamo approfondire sono i motivi da cui deriva tale convenienza. Continuate quindi a leggere per scoprire perché conviene investire in immobili in Italia!
Perché conviene investire in immobili in Italia
Gestire una finanza personale in Italia è una decisione saggia da poter compiere sempre, ma in questo momento storico è la condizione fiscale che rende gli investimenti ancora più convenienti e in espansione.
Parliamo in particolare di tre fattori favorevoli:
- l’abbassamento dei prezzi delle case,
- i tassi sui mutui ai minimi storici
- la continua crescita del mercato delle compravendite.
L’abbassamento del prezzo al metro quadro delle case è iniziato con la crisi economica del 2007 e, se da un lato si traduce in una svalutazione dell’immobile per chi vende, dall’altro lato rappresenta una vera e propria opportunità per chi decide di acquistare. Per gli investitori infatti quello attuale diventa un buon momento dato che il valore di vendita al metro quadro è decisamente più contenuto rispetto a quello di alcuni anni fa.
Un’altra condizione favorevole all’investimento immobiliare è rappresentata dai tassi sui mutui ai minimi storici. La ridotta tassazione si traduce in un accesso al credito molto conveniente grazie ai bassi tassi di interesse che negli ultimi tempi si sono vertiginosamente avvicinati allo zero riducendo di conseguenza i prezzi degli immobili.
Questo dato induce a credere che non ci sia momento più favorevole per l’acquisto di una casa. E ciò è determinato dalle ultime manovre finanziarie operate dalla Banca centrale europea che ha introdotto nuova liquidità nel Paese con una riduzione del costo del denaro.
Da tale situazione inoltre ne derivano numerosi vantaggi anche per chi ha già un mutuo e vuole cambiare le condizioni di pagamento.
Infine, ecco il dato più significativo: la compravendita è in continua crescita dal 2014. Si tratta di un trend positivo che è anche sintomo di nuova fiducia nel mondo immobiliare, di una crescita della domanda che si spera possa portare verso la stabilità. Ma un dato ancora più importante è che più della metà delle compravendite avviene nel settore del turismo residenziale, più dei fondi commerciali.
Investire negli immobili in Italia quindi è conveniente, ma lo è soprattutto per chi decide di far fruttare i propri soldi producendo un guadagno dall’acquisto. Il mercato del turismo, infatti, è davvero l’unico settore che non ha conosciuto crisi.
Chi desidera comprare una casa in Italia, quindi, è bene che lo faccia in un territorio ad alta concentrazione di turisti, nelle aree del centro storico e in quelle in cui ci sono molti lavoratori e studenti.
Non occorre comprare case di grandi dimensioni. Basta fare manutenzione e affittarle in modalità transitoria o pluriennale. Attualmente questo tipo di investimento immobiliare è sicuramente il più redditizio e sicuro.
Insomma, conoscere la città in termini di target e il valore degli immobili sono le due armi da tirar fuori se si ha voglia di accrescere il proprio patrimonio immobiliare.
In alternativa, è possibile anche utilizzare il metodo della cessione del compromesso, attraverso cui si acquisisce il diritto di acquistare l’immobile dal proprietario, senza comprarlo realmente.
Quali sono le città italiane in cui conviene investire in immobili
Appurato che in Italia è conveniente investire in immobili in qualsiasi momento storico, vi chiederete quali sono le grandi città in cui c’è una maggiore convenienza per investimenti sicuri.
Per quanto riguarda il nostro Paese, bisogna innanzitutto considerare diverse caratteristiche che vanno dal costo di acquisto dell’immobile alla tassa di proprietà fino alle diverse tipologie di quartieri.
Secondo le statistiche più recenti le principali città in cui è possibile risparmiare facendo un investimento immobiliare sono attualmente tre città del nord: Milano, Trieste e Verona, ma compaiono a sorpresa anche Palermo, Torino e Genova, mentre la capitale si posiziona ancora una volta nella parte più bassa della classifica.
L’analisi che riportiamo è relativa al primo trimestre 2018 ed è stata realizzata grazie alla consulenza finanziaria di Numbeo pubblicata su Vera Finanza.
Gli indicatori utilizzati per questa ricerca sono tre:
- il rapporto tra prezzo mediano della casa e il reddito mediano annuo;
- il rapporto tra prezzo dell’immobile e l’affitto annuale;
- il rapporto tra la rata media del mutuo per un appartamento con il salario medio.
In base al primo indicatore la città in cui conviene di più investire in immobili è Trieste, dove per comprare casa è sufficiente un reddito inferiore a sei anni di attività.
Al secondo posto troviamo Treviso, con un reddito di quasi 7 anni e infine abbiamo Padova dove serve un fondo di quasi 8 anni per acquistare una casa. Il fanalino di coda, in base a questo criterio, è Roma dove servono quasi 20 anni, anche se il dato è in lieve riduzione rispetto allo scorso anno.
In riferimento al secondo indicatore, se ci si riferisce all’acquisto nel centro storico, l’unica città italiana in cui conviene investire in immobili è Trieste. Qui l’indicatore si attesta a 19,22 anni mentre nel resto d’Italia i valori superano sempre i 20 anni. Se invece si vuole comprare un appartamento in periferia, le città più convenienti sono Treviso, Padova, Genova, Torino e ancora una volta Trieste.
Infine sulla base del rapporto rata mutuo con salario medio, il podio è composto da Trieste – dove solo il 37,13% del reddito va per la rata del mutuo -, seguita da Padova dove serve il 42% e da Treviso al 44%. All’ultimo posto della classifica, anche quest’anno, troviamo Roma, dove serve il 121,48% del reddito per pagare la rata del mutuo.
Ma, secondo un’altra analisi effettuata da Tecnocasa ad aprile 2018, invece, tra le città italiane in cui è conveniente fare un investimento immobiliare ci sono anche Napoli, Palermo, Milano, Verona e Firenze.
Si tratta di città dalla forte attrattiva turistica che hanno registrato il maggiore incremento nella percentuale di acquisiti ad uso investimento. A Napoli gli investimenti sono passati dal 27,9% del 2013 al 41,1% del 2017; il centro di Verona ha registrato un aumento del 48,8%; a Firenze invece ben il 93,8% delle case che sorgono nelle zone centrale sono state acquistate con tale obiettivo.
Infine Palermo sta godendo di grandi interventi di pedonalizzazioni e di viabilità che rendono la città, e il centro storico in particolare, meta preferita per gli investimenti immobiliari, che sono cresciuti dal 23,8% del 2013 al 28,6% del 2017.
Il punto sugli investimenti immobiliari all’estero
Nel caso degli investimenti immobiliari all’estero, la situazione cambia. Innanzitutto occorre diversificare tra due opzioni e decidere la strategia da attuare: acquistare un immobile da tenere per sé come seconda casa oppure mettere in atto un’altra forma d’investimento che produca una rendita.
In entrambi i casi, negli ultimi anni l’investimento immobiliare all’estero è tornato a essere appetibile per molti risparmiatori e agenti immobiliari, attratti dai prezzi più convenienti e dai rendimenti annui in salita.
Nel caso degli acquisiti personali, l’Europa continua a fare la parte del leone soprattutto per gli investimenti negli immobili di pregio.
Negli investimenti finalizzati all’affitto, invece, la variabile più importante da conoscere riguarda l’appetibilità della zona. Prima di comprare un immobile quindi è preferibile rivolgersi a un consulente immobiliare o a dei partners di fiducia che conoscano l’ammontare dei canoni di locazione, i dati dell’immobile, le banche e le aziende del Paese.
Non sottovalutate, infine, le difficoltà burocratiche e la distanza geografica, soprattutto in caso di mancato pagamento da parte degli inquilini.